★★★ THIS IS ELVIS ★★★

A Cane and a High Starched Collar


A Cane and a High Starched Collar 
Words & Music: Sid Tepper e Roy C. Bennett. 
Recorded: 1960/08/16, first released on single




Elvis - The Last 24 Hours



Elvis - The Last 24 hour (Sottotitolato) from Maria Teresa Tria on Vimeo.

la password è elvispresley

I Don't Care if the Sun Don't Shine




I Don't Care if the Sun Don't Shine
Words & Music: Mack David
Recorded: 1954/09/10, first released on single
Traduzione di vali/g52

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Originariamente incisa da Tony Martin nel 1949

Originariamente questa canzone venne sottoposta per il film cartoon della Walt Disney "Cinderella," ma non venne utilizzata. Elvis Presley, nel cuore, non era un rocker (nonostante poteva esserlo nell’anima). I suoi gusti musicali erano molti e variegati, ma sembra avesse una predilezione per musica apparentemente opposta: cantanti blues e sentimentali! La sua versione di "I Don't Care..." sembra essere basata su quello che era il suo cantante sentimentale preferito Dean Martin! La storia racconta che quando Elvis Presley decise di registrarla alla Sun, non riusciva a ricordare tutta la canzone, così Marion Keisker, l’assistente del produttore Sam Phillips, aggiunse dei versi. Il produttore della canzone insistette affinché Marion firmasse un impegno, che il suo nome non sarebbe comparso e che non avrebbe ricevuto royalties. Marion acconsentì. Venne pubblicato sul alto B del singolo "Good Rockin' Tonight". La maggior parte delle fonti di informazione danno sia Patti Page che Dean Martin come artisti originali di questo brano. Tuttavia l’incisione di Martin venne fatta il 28 marzo 1950 e quella della Page il 3 Marzo 1950 (alcuni dicono il 3 febbraio). Entrambe furono recedute dalla versione di Tony Martin, fatta il 2 Dicembre 1949, con Henri Rene e la sua Orchestra, per la RCA Victor.

370 Washington Street



06-11-1948 - Elvis e la sua famiglia si trasferirono in una pensione a 370 Washington Street. Questa è stata la prima casa della famiglia a Memphis. Oggi questo indirizzo non è altro che un lotto vuoto con erbacce e una rete metallica

This Is Our Dance



This Is Our Dance
Words & Music: Les Reed/Geoff Stephens
Recorded: 1970/06/06, first released on “Love Letters from Elvis”

Release Me (On Tour)



Release Me
Words & Music: Miller/Stevenson (Dub Williams)
Recorded: 1970/02/18, first released on “On Stage”
ON TOUR - Greensboro Coliseum (Greensboro 1972/04/14)
Traduzione di vali/g52

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Originariamente incisa da Eddie "Piano" Miller nel 1946

Eddie potrebbe non aver trovato riscontro al suo pezzo "Release Me", per cui lo incise per conto suo, con la Four Star Records. Perk Williams, il cantante della band di Jimmy Heap, la scoprì e ne fece un successo. Poi ne fece una cover anche Ray Price e facendola diventare una grande hit. C’è un po’ di confusione sulla data dell’originale di Miller: alcune fonti indicano il 1946, sia direttamente che indirettamente, altri invece indicano il 1954. In ogni caso i diritti d’autore del brano, furono depositati nel 1954.
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Could I Fall in Love




Could I Fall in Love 
Words & Music: Randy Starr
Recorded: 1966/06/28, first released on “Double Trouble”

Paralyzed



Paralyzed
Words & Music: Otis Blackwell/Elvis Presley
Recorded: 1956/09/02, first released on “Elvis”


Do Not Disturb



Do Not Disturb
Words & Music: Giant/ Baum/Kaye
Recorded: 1964/06/11, first released on “Girl Happy”

Milkcow Blues Boogie



Milkcow Blues Boogie
Words & Music: Kokomo Arnold
Recorded: 1954/12/10, first released on single
Traduzione di Vali/g52

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Originariamente incisa da James Kokomo Arnold nel 1934 (come Milk Cow Blues)

In qualità di autore, alcune liste indicano "Tradizionale," intendendo probabilmente che non si conosce, altre invece indicano Sleepy John Estes, e altre ancora dicono che, il merito sia dello stesso Kokomo Arnold. La canzone di Sleepy John Estes, con lo stesso titolo, è un brano completamente diverso, per cui potrebbe tranquilla mente essere eliminato. Certamente non fu tradizionale l’esordio di Elvis Presley, pochi secondi dopo l’annuncio: "Hold it fellahs. That don't move me — let's get real, real gone for a change," prima dell’aumento del ritmo, con l’attacco di Scotty e Bill. Chiunque pensi che Elvis Presley abbia copiato altri artisti, per poter entrare nel businness, sicuramente non l’ ha mai ascoltato ai suoi inizi. La sua versione di questa canzone, ad esempio, non ha alcuna somiglianza con l’originale di Kokomo Arnold. Piuttosto sembra che, Elvis Presley abbia ascoltato migliaia di pezzi, e gli siano rimaste in memoria, tracce di alcuni di loro, tracce che lui usò per creare qualcosa di veramente diverso.




If You Don't Come Back


If You Don't Come Back
Words & Music: Jerry Leiber/Mike Stoller
Recorded: 1973/07/21, first released on “Raised on Rock”
Traduzione di Vali/g52

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Originariamente incisa da The Drifters nel 1963

The Drifters si erano formati nel 1953, con solo Clyde McPhatter come lead singer del quartetto. Il loro singolo di debutto "Money Honey" (incisa anche da Elvis Presley) divenne una numero 1 negli USA, sulla cui etichetta si legge "Clyde McPhatter and The Drifters." Seguì un altro successo, nonostante McPhatter avesse lasciato il gruppo per fare il militare (e poi decise di fare il solista). Ci furono dei problemi tra il gruppo e il loro manager. Il nuovo gruppo dei Drifters guadagnò più successo degli originali. Una volta, il lead singer era Ben E. King, ma per "If You Don't Come Back", fu Johnny Moore a prendere il comando. (Nota: questa non è lo stesso che Johnny Moore che cantava con i Three Blazers.)

Raised On Rock



Raised on Rock
Words & Music: Mark James 
Recorded: 1973/07/23, first released on single

Joshua Fit The Battle





Joshua Fit The Battle
Words & Music: Arranged and adapted by Elvis Presley
Recorded: 1960/10/30, first released on “His Hand in Mine”
Traduzione di vali/g52



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Originariamente incisa da Harrod's Jubilee Singers nel 1924

Gli Harrod's Jubilee Singers incisero il brano come "Joshua Fought The Battle of Jericho" nel settembre del 1924, pubblicato su Paramount 12116. La registrazione più famosa è quella di Paul Robeson, chiamata "Joshua Fit De Battle of Jericho" e fu pubblicata nel 1925 su Vic 19743.Veniva anche indicata come "Joshua Fought The Battle of Jericho" e "Joshua Fit The Battle of Jericho." Il brano viene sempre definito "Tradizionale" oppure "Tradizionale Afro-Americano," simili, ma si è trovato che fu scritta nel 1865. Presumibilmente questa data si riferisce alla prima pubblicazione delle parole o forse della musica. La versione di Harrod's Jubilee Singers' venga indicata come composizione di Jay Roberts.



Down in the Alley




Down in the Alley
Words & Music: Jesse Stone and the Clovers
Recorded: 1966/05/25, first released on “Spinout”
Traduzione di vali/g52
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Originariamente incisa da The Clovers nel 1953

The Colvers registrarono “Down In The Alley” prima il 21 dicembre 1953 per l’Atlantic, ma il brano non venne mai pubblicato. Registrarono la canzone nuovamente per la Atlantic il 26 luglio 1957 e nell’agosto dello stesso anno, venne pubblicato un singolo, accoppiato con “There’s No Tomorrow”., scritto da Jesse Stone. Stone era uno scrittore con molto talento che spesso usava lo pseudonimo di Chalet CalHoun. Ad esempio questo era il nome usato per “Shake, Ratte and Roll”. Nel 1956, di Stone, Elvis incise anche “Flip, Flop and Fly” e “Shake, Ratte and Roll”, mentre incise "Like A Baby", nel 1960.


What now, What next, Where to




What now, What next, Where to
Words & Music: Don Robertson/Hal Blair
Recorded: 1963/05/26, first released on "Double Trouble

So Glad You're Mine





So Glad You're Mine
Words & Music: Arthur Crudup
Recorded: 1956/01/30, first released on “Elvis”
Traduzione di vali/g52

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Originariamente incisa da Arthur "Big Boy" Crudup nel 1946

La versione originale di Arthur Crudup fu registrata il 22 Febbraio 1946. A differenza degli altri due pezzi di Crudup fatti da Elvis Presley, questa sua versione ha un arrangiamento notevolmente diverso, e senza il pianoforte. Crudup nacque il 24 Agosto 1905, a Mississippi. Era soprannominato "Big Boy", per la sua grande statura già da bambino. La sua prima incisione avvenne nel 1942 su etichetta Bluebird. Le beghe sui diritti di proprietà, con il produttore di blues Lester Melrose resero Arthur Crudup povero e fino a che Elvis Presley non incise le sue "That's All Right (Mama)," "My Baby Left Me" e più tardi anche "So Glad You're Mine", che gli permisero di ricevere l’ attenzione e i riconoscimenti che meritava. Sfortunatamente, Melrose continuò a non dargli soldi,che gli spettavano e Arthur Crudup morì il 28 Marzo 1974, molto povero.


Tupelo - Tornado del 1936

DAL LIBRO “ ELVIS AND GLADYS” di Eliane Dundy
(Traduzione di Loretta Fornezza)
Il 5 aprile 1936, quando Elvis aveva un anno, un tornado si abbatté  su Tupelo alle 21.04 di una domenica sera causando danni disastrosi.
Da quel giorno, tuttora gli abitanti di Tupelo  hanno un modo di dividere il tempo e gli eventi in due parti B.T. e A.T.: Before the Tornado and After the Tordano (prima e dopo il Tornado).
Il tornado uccise 235 persone a Tupelo, ferendone 350 e azzerando 45 blocchi della città “Sembrava come ci fosse un grappolo di carri merci che correvano assieme” racconta Magnolia Clanton. “Colpiva e sentivi la gente che urlava sulle strade e non sapevi dove stavi andando o che direzione avresti preso, da quanto ti sembrava di impazzire”
La spirale nera gigante tingeva di rosso fuoco il suo percorso sopra Tupelo e verso il sud ovest. La serata era afosa, il vento soffiava senza sosta. I lampi iniziarono ad abbagliare. Le funzioni religiose serali erano finite. La maggior parte delle persone era a casa propria.
Il tornado durò solo pochi minuti: dalle 21.04 alle 21.09 – ora in cui furono uccise intere famiglie. Distrusse quello che era la zona di insediamento dei neri a Tank Hill, scagliandone i corpi nel Gum Pond (grande stagno a Tupelo-)


Scoppiarono incendi e ci fu una stima di 900 case andate in frantumi. Le galline erano state private dalle loro piume e le mucche dalle loro corna.
Il palazzo di giustizia, le chiese e i cinema furono trasformati in ospedali. Roosvelt mandò aiuti nazionali e la Croce Rossa posizionò  le sue ambulanze alle stazioni.
Dove si trovava Elvis in quel terribile momento?
Fortunatamente sappiamo esattamente dove fosse e lui fu fortunato a trovarsi lì, visto che se la sarebbe cavata per un pelo.
Quella sera, Catherine Hall aveva portato la sorella di Vernon, Gladys Presley, con sé alla funzione serale alla Baptist Church. Improvvisamente sul fondo della chiesa apparve il padre della piccola Gladis, J.D. e gridò loro di correre fuori. Salirono di corsa nello scuola bus, insieme a Gladys, Vernon, Elvis, Minnie Mae e gli altri suoi figli.  Lo zio Noah, in macchina, li portò a casa sua visto che era più solida e più grande e potevano stare tutti assieme.  Gli uomini si misero in fila contro la parete sud della casa “abbracciando” le assi per contrastare quanto di peggio stesse per arrivare. Minnie Mae iniziò a perdere i sensi, ricorda Cathrine, poi si riprendeva e poi sveniva di nuovo. Gladys, con il suo bambino in braccio, stava seduta tranquilla, rannicchiata nell’angolo. Il tornado avvolse East Tupelo. La casa rimase intatta. Quando tutto era passato, riuscivano a vedere uno dietro l’altro lampi che si abbattevano sulla Main Town., Lo zio Noah disse agli uomini “Andiamo, avranno bisogno di aiuto”. E così, gli uomini si infilarono nello scuola bus e si diressero lungo l’argine verso Tupelo.
Quando Gladys ed Elvis arrivarono alla loro casa, la prima cosa che videro era che il tornado aveva letteralmente raso al suolo la Chiesa Metodista di San Marco, proprio al di là della strada, ma la loro casa non era stata toccata!

FOTO DELLA CHIESA




Si potrebbe pensare che la vicinanza del disastro, non dovrebbe aver impressionato granché un bambino di un anno, ma dal momento che la chiesa non venne ricostruita, per parecchi anni,  Gladys e Vernon ogni giorno avrebbero parlato di quel miracolo ve aveva salvato la loro casa e le loro vite, mentre guardavano le  fondamenta dell’edificio in mille pezzi,
E’ possibile che tutto ciò abbia aggiunto  al piccolo Elvis, delle sensazioni di trionfo sul fatto che in seguito avrebbe potuto sopravvivere ancora?

TUPELO ORIGINALE CASA DI ELVIS



Nota sotto la foto: Questa casa sembra essere degli anni 50 o forse anche precedente, quando la casa era in uso. Come si può notare non c’è alcuna altalena nel portico …..






Nota sotto la foto:  I copyrights appartengono a chiunque l’abbia fotografata, che non è identificato per altri luoghi.  Per la prima volta furono pubblicate nell’ottobre 1964, su Elvis Monthly (penso sia un fan club del tempo). Fu lo stesso Vernon che mostrò la casa  ai fotografi.






Tra il 5 ed il 6 Aprile del 1936 il Sud Est degli USA venne sconvolto da una serie di tornado, per la precisione 17, che portarono alla morte ben 436 persone. Sebbene il grosso dei tornado si concentrò tra Tupelo (Mississippi) e Gainesville (Georgia), altri distruttivi fenomeni vorticosi associati colpirono anche le cittadine di Columbia (Tennessee), Anderson (South Carolina) ed Acworth (Georgia). Oltre ai tornado furono registrati numerosi allagamenti lampo associati alle tempeste, che provocarono milioni di dollari di danni.

Il tornado di Tupelo è stato il quarto in termini di morti nella storia degli Stati Uniti d'America; intere famiglie sono infatti morte perchè non furono avvertite del pericolo imminente e vennero quindi colte di sorpresa. Il piccolo Elvis Presley (che all'epoca dei fatti aveva solo un anno) e la madre invece sopravvissero a questo tremendo tornado, che toccò il livello massimo F5 della scala Fujita. Circa 233 furono i morti in città.




Dopo aver colpito Tupelo, il violento sistema temporalesco raggiunse l'Alabama e nella notte sul 6 Aprile e si portò fin verso la Georgia. Qui, per la precisione nella località di Gainesville, alle 8.30 del mattino un doppio tornado investì la zona e provocò 203 morti. Il tornado in questo caso raggiunse il grado F4 della scala Fujita e resta annoverato come il quinto in fatto di vittime nella storia nord americana. Causò 13 milioni di dollari (dell'epoca) di danni.

Fonte: http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/tornado+tupelo+1936-+centinaia+di+morti-52209




I Believe In The Man In The Sky



I Believe In The Man In The Sky
Words & Music: Richard Howard
Recorded: 1960/10/30, first released on “His Hand in Mine”
Traduzione di vali/g52

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Originariamente incisa da Bill Kenny nel 1953
Elvis amava The Ink Spots, un meraviglioso gruppo che gioì di grande successo alla fine del 1930, nel 1940 fino al 1950. Per molti anni, il tenore Bill Kenny fu la prima voce del gruppo. All’inizio del 1950, Bill fece una registrazione come solista, pur mantenedo lo stile degli The Ink Spots. Kenny mori nel 1978.


Danny




Danny
Words & Music: Fred Wise/Ben Weisman
Recorded: 1958/01/23, first released on “A Legendary Performer, Vol. 3”

16 Agosto 1977 - di Paolo Meucci



              





E’ il 16 agosto 1977.... dopo che Elvis è stato allo studio del suo dentista per la pulizia dei denti e l’otturazione di un paio di carie, appena passata mezzanotte ritorna a Graceland.
Rimane sveglio insieme alla famiglia ed il suo staff tutta notte sino alle prime ore del mattino, per definire gli ultimi dettagli del prossimo concerto, che inizierà da Portland nel Maine.
Elvis è nervoso è passato l’effetto dell’anestesia, sente dolore ai denti e chiede di andare al Baptist Memorial Hospital a prendergli delle pillole di Dilaudid, un analgesico potentissimo. Ne ingerisce 6 senza risultato. Alle 4 del mattino fa una partitina di squash con suo cugino Billy Smith.
Poi si siede al pianoforte, suona un paio di gospel e poi Blue Eyes Crying In The Rain; quella canzone gli piace e lo rilassa.
Alle 5, torna da Ginger, in camera da letto e assume un’altra dose di pillole,ma ancora non riesce a prendere sonno e, un paio di ore dopo, ingoia altre pasticche.
Alle 8.30 prende l’ennesima dose di medicinali. Alle 9.30 Elvis decide di andare in bagno per continuare a leggere il libro che lo stava appassionando "The Scientific Search For The Face Of Jesus" ...

Sono le 14:30, fa molto caldo, una di quelle giornate afose, tipiche del sud degli Stati Uniti, in casa Graceland tutti si stanno preparando per il viaggio della sera, alle 19.00 il Lisa Marie si alzerà in volo per Portland.
Al Strada, fidatissima guardia del corpo di Presley sta preparando il baule con gli abiti di scena; a pochi metri da lui, Joe Esposito che sta verificando i dettagli del viaggio.
Ginger Alden non riesce a trovare Elvis nella villa; prova quindi a cercarlo in bagno.
Ginger lancia un urlo... trova Elvis disteso in terra, privo di sensi con il viso pallido; prende l’interfono e chiama Al, dicendo presto…vieni subito in bagno… Elvis è svenuto.
Arriva e subito Al si rende conto della tragedia allora chiama per interfono e dice a Joe… sali immediatamente… c’è bisogno di te.
Quando arriva Joe vede Elvis per terra e nonostante la bocca sia bloccata, ha la sensazione di percepire un soffio d’aria uscire dai polmoni.
Prova a praticargli un massaggio cardiaco ma, subito dopo preferisce prendere chiamare il 911; intanto pochisso dopo arriva papà Vernon Presley,.... entra in bagno. È sconvolto. "Elvis non ci lasciare…", continua a ripetere tra le lacrime.
Arriva anche il dottor Nichopoulos avvisato prontamente da Al, ma ogni tentativo di rianimazione risulta vano.
Il corpo ormai esanime di Elvis viene trasportato di gran fretta al Baptist Memorial Hospital, Trauma Room n. 1.
Si racconta che Elvis nudo era disteso su un tavolo di metallo, con un incisione che andava dalla gola all'addome probabilmente per un massaggio cardiaco.
Inoltre viene effettuata una lavanda gastrica per svuotare lo stomaco dall’infernale miscuglio di droghe.
Malgrado tutti i tentativi fatti dai medici per salvargli la vita, intorno alle ore 13.30 Elvis è spirato… muore all'età di 42 anni; se n’era andato così, in silenzio,... da solo, nella stanza più remota della sua casa.

La notizia della morte viene data verso le 15 del pomeriggio quando il dottore Nichopoulos, portavoce dell'équipe medica dichiara sommariamente alla stampa e in TV : Elvis Presley è morto "per aritmia cardiaca".
Alle 16, davanti al cancello di Graceland e di fronte a centinaia di telecamere e di microfoni, Vernon Presley dice semplicemente:
My son is gone (mio figlio se n’è andato)
Il padre di Elvis Vernon, quello stesso pomeriggio, chiede che l'autopsia abbia carattere "privato", il che significa che, grazie ad una legge dello stato, tutti i risultati dell’ autopsia potranno rimanere segreti per 50 anni.
Lo stesso giorno si esegue l’autopsia della durata di 3 ore alla quale parteciperanno dieci medici.
L’autopsia rivelerà che nel corpo di Elvis c’erano quattordici sostanze chimiche diverse, di cui dieci sopra i limiti tollerabili dal fisico umano.
La notizia della morte di Elvis si diffuse con la velocità della luce ed in breve tempo fa il giro del mondo, mettendolo sotto shock tutti; giovani, adulti e meno giovani che si riconoscevano in quell'idolo rimasero attoniti.
Vi furono scene di disperazione e di isterismo e qualche tentativo di suicidio.
In pochissime ore più di 80.000 persone si accalcavano davanti ai cancelli di Graceland. I fiorai di Memphis furono subissati di richieste di corone di fiori.
Furono organizzati dei voli speciali per trasportare omaggi da ogni angolo dell’America.
Il funerale si è svolto il 18 agosto a Graceland, seguito in diretta televisiva da milioni di persone. Fuori dai cancelli c’era una folla oceanica che attendeva il corteo funebre per accompagnare il Re nel suo ultimo viaggio e dargli l’ultimo saluto.
Il corpo di Presley fu sotterrato al “Forrest Hill Cemetery” accanto a quello della madre Gladys.
Purtroppo a causa di un tentativo di furto della salma avvenuto verso la fine di agosto, fu quindi trasferito il 2 ottobre nel “Meditation Garden” di Graceland dove riposa tuttora.

Elvis Presley non solo è morto per raggiungere il Paradiso, ma per trasformarsi definitivamente in leggenda....!
Dico una preghiera per lui e tutti quanti facciamo un momento di silenzio per ricordarlo, per ricordare il suo messaggio d'amore e facciamo lo stesso anche tutti noi,... diamo amore... sempre !


Paolo Meucci


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