Una bellissima e appassionante avventura da leggere tutta d'un fiato!
1. SLOWLY BUT SURELY
I fans italiani che hanno avuto la fortuna di vedere Elvis dal vivo sono cosi` pochi da poterli contare e citare quasi tutti per nome e cognome. Sono infatti soltanto sedici:
Livio Monari da Recanati; Nicla Crippa, Tamara Bertogna e Bruno Saviane da Milano;
Patrizia Gennari e 5 amici suoi da Bologna; Attilio Arena, Franca & Maria Rizzo-Penna, Luigi Torresan ed io da Torino. Il sedicesimo e` il piu` famoso di tutti, trattandosi del nostro Little Tony che lo vide in uno degli storici concerti del Madison Square Garden.
Far parte di una cosi` stretta schiera non c'e` che da ritenersi super-fortunati e me ne son reso conto ancor piu` ogni qualvolta ho incontrato altri fans fedelissimi da anni come me, con collezioni da capogiro cento volte superiori alla mia, ma che per i quali Elvis e` rimasto solo un'immagine sullo schermo cinematografico o stampata su una fotografia.
Da vent'anni, ogni volta che incontro un nuovo fan, la domanda e` obbligatoriamente sempre la stessa "Com'era Elvis dal vivo?". Come si puo` rispondere in poche parole a una simile domanda? Come si fa a trasferire ad altri le proprie emozioni con la stessa intensita` con la quale le hai vissute? La stessa emozione puo` essere vissuta diversamente da ciascuno di noi, e` formata da innumerevoli fattori: il tuo carattere, la tua anzianita` di "militante", l'atmosfera di un certo momento, il tuo stesso modo di vedere e di vivere il fenomeno Elvis.
L'esperienza e' stata tuttavia talmente straordinaria e indimenticabile che vale la pena provare ugualmente a raccontarla, cercando di far rivivere in qualche modo la magia di quell'atmosfera e di quella certa epoca a cui accennavo prima.
Chi vi parla e` un quarantacinquenne patito di musica fin da quando ha l'uso della ragione, che quindi ha mosso i primi passi sui ritmi indiavolati di Luciano Tajoli, Nilla Pizzi e Gino Latilla fino a scoprire con "Only You" dei Platters l'esistenza di un altro pianeta al di la` dell'oceano.
Nel 1957 ho l'incontro ravvicinato del primo tipo: compro il singolo Teddy Bear, al quale seguono Jailhouse Rock e Hound Dog in brevissimo tempo.
Il mio incontro con l'extra-terrestre e` cosi` amichevole ed entusiasta che mi viene subito concesso un ravvicinamento del secondo tipo: il 2 luglio 1958 vedo il film "Loving You". Da quella data divento un fan accanito.
Fino al 1969 faccio le stesse cose di tutti i fans italiani miei coetanei: ogni nuovo disco viene acquistato nel giorno di uscita ed ascoltato ripetutamente fino a saperlo ricantare anche nel sonno; ogni nuovo film viene visto nel primo giorno di programmazione (anche tre volte di seguito) e poi seguito (e rivisto) nei successivi passaggi nelle sale di seconda, terza, quarta visione, fino alle sale parrocchiali e ai piu` sperduti locali di periferia. Ogni giornale che riporti la piu` piccola foto di Elvis o anche solo tre righe scritte su di lui viene comprato, ritagliato e conservato gelosamente.